2 Maggio 2006 Gli ori degli Akan
Gioielli e spiritualità da un antico regno africano Fino al 18 giugno 2006 sono visibili a Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo di Genova gli ori degli Akan in una mostra che ci introduce al variegato
Gioielli e spiritualità da un antico regno africano
Fino al 18 giugno 2006 sono visibili a Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo di Genova gli ori degli Akan in una mostra che ci introduce al variegato patrimonio culturale Akan attraverso eccezionali portavoce: circa 150 oggetti d’oro plasmati con maestria dagli artigiani di questa popolazione della Costa d’Avorio.
Giunti in Europa da circa 30 anni e riuniti attraverso un progetto coordinato da Giovanni Franco Scanzi, la loro esposizione è curata con la collaborazione della Promotrice di Belle Arti della Liguria.
Lungo il percorso espositivo, i molteplici significati racchiusi dai gioielli, dagli ornamenti regali, dagli emblemi di potere e dalle figurine di animali e di vita quotidiana esposti si svelano nel loro rapporto con la tradizione orale Akan, con un progetto di allestimento e di direzione artistica a cura di Massimo Chiappetta.
Gli ori, indossati dal re di questo antico regno dell’Africa Occidentale, come anche da uomini e donne, attingono ad una storia mitica che si manifesta e che si esprime tuttora durante celebrazioni e feste rituali della comunità e del singolo.
Oltre a superbi esempi di oreficeria Akan, sono proposti filmati ed installazioni audio-video, che aprono finestre di narrazione, cercando di unire alla bellezza ed allo stimolo visivo, la densità di un dialogo possibile nel presente con altri popoli.
Alla fine della visita l’oro non risulterà più un semplice metallo, ma assumerà le sembianze di vero e proprio essere vivente dallo spirito forte e temibile come ci racconta la tradizione Akan.
La mostra è stata possibile grazie al contributo di Ignazio Messina & C. e alla sponsorizzazione tecnica di Arteprima, Foto Ge Nova Fotografi Associati e Progress Fine Art.
Castello D’Albertis
Museo delle Culture del Mondo
Museo delle Musiche dei Popoli
Corso Dogali 18, 16136 Genova
tel. 010 2723820/464 fax 010 2721456
castellodalbertis@comune.genova.it
www.castellodalbertisgenova.it
Orario:
da martedì a venerdì:
dalle 10.00 alle 17.00 (ottobre-marzo)
dalle 10.00 alle 18.00 (aprile-settembre)
sabato e domenica:
dalle 10.00 alle 18.00 (ottobre-marzo)
dalle 10.00 alle 19.00 (aprile-settembre)
ultimo ingresso 1 ora prima della chiusura
Come raggiungerci:
Aeroporto: Volabus 100, fermata di Piazza della Nunziata, autobus n. 39 o 40
Stazione Marittima: salire a piedi in Piazza Acquaverde (Stazione Genova Piazza Principe) e proseguire sulla sinistra verso Via Balbi per l’ascensore Castello D’Albertis – Montegalletto
Stazione Piazza Principe: Proseguire sulla sinistra verso Via Balbi per l’ascensore Castello D’Albertis – Montegalletto
Stazione Brignole: autobus n. 33, 39 o 40
Per chi arriva in auto: Autostrada A7, A10, A12, A26 uscite Genova Est o Genova Ovest
Raggiungibile e visitabile dai disabili anche con scooter elettrico a 4 ruote: info tel. 010 542098, www.terredimare.it
Biglietto:
individuale adulti euro 6
bambini 4-12 anni euro 4,50
bambini 0-3 anni gratuito
gruppi (1 gratuità ogni 25 paganti) euro 4,50
scuole (min. 15 ragazzi, 2 accompagnatori gratuiti) euro 3,50
tessera famigliare per n° 10 ingressi euro 30,00
socio “Amici del Castello D’Albertis” euro 3,50
Card musei Annuale euro 35,00
Card musei Annuale studenti euro 20,00
Biglietto integrato: Galata Museo del Mare/ Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo:
adulti euro 13, ragazzi e ridotti euro 8
Prenotazioni e informazioni:
Incoming Liguria tel. 010 2345666 – fax 010 2465422;
e.mail: info@incomingliguria.it
Centro Didattico Settore Musei tel. 010 2758098;
e.mail:prenotazionimusei@comune.genova.it; centrodidattico@comune.genova.it
E’ possibile prenotare percorsi guidati alla mostra per gruppi di adulti telefonando allo 010 2723820 o scrivendo a castellodalbertis@solidarietaelavoro.it Ogni domenica è previsto il percorso guidato al museo che include la visita della mostra alle ore 15,30.
Gli insegnanti possono prenotare visite guidate e percorsi tematici alla mostra e al museo telefonando allo 0102758098 dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 12 o scrivendo a prenotazionimusei@comune.genova.it
Gli Akan e l’oro
Gli Akan della Costa d’Avorio abitano nelle regioni del sud-est e del centro, al confine con il Ghana. Rappresentano un gruppo particolarmente numeroso fra le diverse etnie dell’Africa occidentale e fanno parte del più vasto insieme degli Ashanti.
Secondo la visione tradizionale degli Akan, l’oro è un vero e proprio essere vivente dallo spirito forte e temibile. Per questa sua natura eccezionale, è considerato con riguardo e venerazione. La sua ricerca richiede rituali di purificazione e per toccarlo e forgiarlo bisogna seguire procedure molto severe.
Facendo uso di diverse tecniche, gli Akan plasmano con maestria questo materiale prodigioso, creando gioielli e ornamenti regali, insegne di potere e figurine rappresentanti animali e scene di vita quotidiana.
Le figurine rappresentano spesso i protagonisti del mondo della tradizione orale Akan e dei loro proverbi. Il significato di queste rappresentazioni è molto diverso e variabile a seconda delle circostanze e del carattere dei proprietari.
Fra le varie produzioni in oro di questa regione, si ritrovano anche numerosi pendenti a forma di testa umana, che evocano attraverso segni distintivi le caratteristiche sociali e di genere delle figure rappresentate. In certe circostanze, vengono utilizzati secondo il loro uso tradizionale: per dirimere i conflitti ponendo sotto la protezione degli antenati chi dichiara di possederne una.
Gli Akan conservano all’interno del tesoro del clan (Dja) gli oggetti d’oro che simbolizzano concetti da perpetuare nel tempo, diventati beni di tutta la comunità. Il Dja e tutto ciò che serve a misurarne la ricchezza è racchiuso in una cassa di legno, spesso abbellita con simboli o raffigurazioni di divinità poste a sua protezione.
Gli oggetti tradizionali d’oro vengono nascosti dalle famiglie e trasmessi per generazioni. Sono sfoggiati con grande orgoglio in occasioni delle solenni celebrazioni annuali che scandiscono le tappe fondamentali della vita maschile e femminile degli Akan. Solo gravi crisi economiche possono spingere un proprietario a venderli, cosa che avviene sempre con grande dolore e rimpianto, dopo aver compiuto sacrifici capaci di ottenere il perdono degli antenati.
L'oro è spesso associato agli emblemi pubblici perché ritenuto artefice di felicità, salute e fortuna per tutti coloro che se ne servono nelle attività politiche. Metallo inalterabile, diventa sinonimo d’immortalità e simbolizza la perennità del potere regale emanato dall’intervento divino.
Nella mani del sovrano Akan sono riuniti tutti e tre i poteri: economico, politico e religioso rappresentati rispettivamente dal tesoro, dalla sciabola e dal trono. Gli emblemi vengono realizzati o placcati in oro e abbelliti da decorazioni simboliche.
Le insegne di potere regale vengono esibite quasi esclusivamente in occasione delle grandi cerimonie come l’intronizzazione, i funerali regali o la festa dell’igname.
Il seggio d’oro del re degli Ashanti riveste un’importanza particolare. E’ oggetto di una speciale venerazione perché ricorda il leggendario trono disceso dal cielo del fondatore Regno Akan, Osei Tutu.
Eventi collaterali
Per tutta la durata della mostra, l’esposizione sarà accompagnata da incontri, eventi e feste organizzate dalle associazioni di cittadini africani per presentare i loro paesi di origine. Inoltre è stato organizzato un calendario di eventi collaterali in collaborazione con il Comitato Italia Africa, cosa che segna l’intenzione della Civica Amministrazione di offrire un'occasione di confronto, riflessione e dialogo per conoscere e promuovere le diverse realtà culturali africane. Il Comitato Italia Africa nasce a Genova nell'autunno 2005 ed è costituito dal Comune di Genova, la Regione Liguria, la Provincia, organizzazioni sindacali, associazioni di cittadini africani, organismi non governativi di cooperazione allo sviluppo e associazioni onlus. Nasce dalla consapevolezza che riflettere sull'Africa e costruire un nuovo pensiero siano diventati una vera e propria necessità della convivenza civile contemporanea.
Maggio
Venerdì 5 maggio – Figure storiche e letterarie dell’Africa occidentale, Jean Leonard Touadi, docente presso l’Università Statale di Milano, ore 17-19.
Venerdì 12 maggio – Il seggio d’oro: racconti e miti Akan sull’oro e sulla vita, con presentazione della rivista Afriche, a cura della Società Missioni Africane, ore 17-19.
Martedì 16 maggio – Luca Borzani, Assessore alla Cultura del Comune di Genova, presenta “Canti d’Africa” di Muhammad al Fayturi, lettura in lingua araba della Prof. Lucy Ladikoff, recitazione di Rachele Ghersi, dalla collana “Poeti della riva sud del Mediterraneo”, Edizioni San Marco dei Giustiniani, 2005.
Sabato 20 maggio: La Notte dei Musei - Vibrazioni notturne: ritmi e canti tradizionali afro-cubani, Julio Molina Perez del Consunto Folklorico di Camaguey, ore 21 e ore 22,15. Visita guidata ai passaggi segreti, ore 21,30.
Venerdì 26 – Sierra Leone/Sudan: dall’emergenza al diritto, presentazione a cura di Emergency con proiezione del filmato “Hat nohto ston” (Il cuore non è fatto di pietra, Sierra Leone, 2004, 35’) ore 17-19.
Mercoledì 31- Bare dell’altro mondo: arte contemporanea africana del Ghana, a cura di Silvia Forni, docente presso l’Università di Torino, ore 17-19.
Giugno
Mercoledì 7 giugno – Turisti, nativi, immagini in Africa oggi, a cura di Marco Aime, docente presso l’Università degli Studi di Genova, ore 17-19.
Venerdì 16 giugno – L’Africa del Capitano d’Albertis, proiezione di foto da lui scattate nel continente africano, a cura di Anna d’Albertis, ore 17-19.
Vi invitiamo a visitare il portale dei Musei di Genova: http://www.museigenova.it
Fonte: Musei Civici di Genova