La Nascita della Repubblica: la Ricostruzione
La ricostruzione
Con la fine della guerra, chi aveva così strenuamente militato per la propria libertà si aspettava che le cose cambiassero, che finisse il tempo della corruzione e dei favoritismi, ma la realtà fu ben più difficile di quanto ci si aspettasse.
Il primo governo postbellico fu presieduto dal partigiano Ferruccio Parri, un uomo d'azione altamente stimato dalla popolazione, che però si dimostrò incapace di guidare il Paese in un momento così difficile.
Secondo alcuni storici, nonostante la grande voglia di cambiamento, la classe media italiana non fu in grado di capire a pieno la situazione storica e rimase chiusa in un atteggiamento conservatore, volto a difendere i principi fondamentali dettati dalla cultura cattolica dominante.
Espressione di questo atteggiamento fu la Democrazia Cristiana, partito guidato da Alcide de Gasperi (foto), che, con la sua politica moderata, fu in grado di accogliere i consensi delle classi medie e borghesi, e delle campagne. De Gasperi, divenuto capo del governo, dopo Ferruccio Parri, si propose, in accordo con le altre forze politiche, di risolvere la questione istituzionale: nel giugno del 1946 si tennero le prime elezioni italiane del dopoguerra, affiancate da un referendum per decidere quale forma di governo dovesse mantenere il Paese.
Il popolo italiano scelse, e l'11 giugno del 1946, venne proclamata la Repubblica, la Democrazia Cristiana ottenne il 35,2 % dei voti, i socialisti il 20,7% ed il Partito Comunista il 19%. Data la maggioranza democristiana, de Gasperi venne nominato Capo del governo.