Tecniche sostanzialmente inutili
tempolibero
10 Ottobre 2009 amministratore

Tecniche sostanzialmente inutili

.Usare filtri antispam locali. Alcuni programmi di posta dispongono di filtri antispam, che hanno un'efficacia molto elevata ma hanno il limite di dover essere personalizzati da ciascun utente e di agire

.Usare filtri antispam locali. Alcuni programmi di posta dispongono di filtri antispam, che hanno un'efficacia molto elevata ma hanno il limite di dover essere personalizzati da ciascun utente e di agire soltanto dopo lo scaricamento individuale della posta,senza quindi risolvere il problema del costo di scaricamento dello spam. Se usati in combinazione con un filtro centralizzato, però, sono utili per cancellare automaticamente i pochi messaggi di spam che superano il filtro centralizzato.

. Alterare il proprio indirizzo inserendo ANTISPAM e simili. Molti utenti pensano di scansare lo spam alterando in un modo concordato il proprio indirizzo quando lo specificano nelle pagine Web e negli altri posti dove uno spammer può catturarlo. Per esempio, topone@pobox.com diventa toponeANTISPAM@pobox.com, oppure si sostituisce la chiocciolina con "at"(come in top one(at)pobox.com) e così via.
Il problema è che gli spammer affinano ogni giorno le proprie armi, per cui tutti questi camuffamenti hanno vita breve e rendono difficile la vita ai principianti di Internet, che non sanno cosa significa "at" oppure non si rendono conto che "antispam"va rimosso dall'indirizzo prima di usarlo.

. Presentare denunce al Garante della privacy. È vero che il Garante è riuscito a risolvere qualche caso di spam, con tanto di indennizzo alle vittime,105 ma gli spammer sono tanti, sonobersagli mobili e quasi sempre operano fuori dall'Italia, per cui sono al di fuori della portata delle leggi nazionali. Questa tecnica è utilizzabile soltanto per i pochi spammer italiani.

. Denunciare il caso al vostro fornitore d'accesso. Le società che forniscono accesso a Internet raramente puniscono i propri abbonati che fanno spamming, un po' per indolenza e un po'per necessità: gli spammer sono troppi, e se l'abbonamento di uno spammer viene chiuso, lo spammer non fa altro che aprirne uno nuovo.

. Usare "liste bianche" o "liste nere". Le "liste bianche" (owhitelist) sono elenchi personalizzati che specificano gli unici indirizzi che autorizzate a mandarvi e-mail. I messaggi provenienti da chiunque altro vengono respinti o semplicemente cancellati. Hanno un difettuccio: eliminano anche i messaggi legittimi degli utenti (nuovi amici o clienti, per esempio) che vogliono contattarvi. La "lista nera" (o blacklist) è una lista di indirizzi dai quali non desiderate ricevere posta. Quando ricevete uno spam, includete l'indirizzo dello spammer nella vostra blacklist, così non riceverete più posta dal malandrino. Ma gli spammer non usano quasi mai lo stesso indirizzo di posta, e spesso l'indirizzo indicato dagli spammer è completamente fasullo, per cui la vostra blacklist si riempie di indirizzi inutili.

. Tentare di risalire al mittente. Il mittente nei messaggi di spam è quasi sempre fasullo. Quand'anche fosse autentico,scoprireste che si trova quasi sempre al di fuori della giurisdizione della legge locale. Se però lo spam pubblicizza una società italiana, le possibilità di risalire al mittente e mandargli una multa inflitta dal Garante sono molto buone.

. Mandare messaggi che sembrano indicare che il vostro indirizzo è inesistente. Alcuni programmi di posta permettono di rispondere agli spammer mandando loro messaggi confezionati in modo da somigliare ai messaggi d'errore che si ottengono quando si scrive a un indirizzo inesistente. L'idea dietro questa tecnica è che se lo spammer si rende conto che quell'indirizzo è inesistente, smetterà di usarlo, ma gli spammer non fanno questo lavoro di fino. A loro non costa nulla mandare un milione di messaggi in più o in meno, per cui non perdono tempo a togliere dai propri elenchi gli indirizzi che non rispondono.

 

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