10 Ottobre 2009
amministratore
La Rete e i giornali non specialistici sono pieni di falsi allarmi riguardanti virus inesistenti o la cui azione è descritta con tragica incompetenza. Gli utenti ingenui diffondono questi allarmi ad amici e colleghi credendo di aiutarli. In realtà avvisi di questo genere non servono a nulla, se non a generare insicurezza e traffico inutile di messaggi.
. Fidatevi soltanto delle informazioni pubblicate dai siti antivirus o dagli addetti ai lavori.
. Diffidate degli avvisi pubblicati dai giornalisti non specializzati.
. Nel dubbio, non inoltrate nulla. Non cadete nella diffusa trappola del "non so se è vero, ma nel dubbio lo inoltro". Il rischio di fare disinformazione è altissimo.
Se ricevete un allarme che vi lascia perplessi, controllate i siti antivirus e antibufala prima di decidere che fare: molto spesso è sufficiente immettere le parole-chiave dell'appello in Google. Se scoprite che qualcuno vi ha mandato un avviso fasullo, scrivetegli informandolo del suo errore e indicando la fonte della smentita, in modo da stroncare la diffusione del falso allarme.
Il modo migliore per distinguere un vero allarme di sicurezza da uno falso è vedere se include un rimando a un sito di un produttore di antivirus. Se il rimando è autentico e descrive quanto indicato nell'allarme, allora l'allarme è reale. Altrimenti, anche se ve lo manda il vostro migliore amico o lo dice la TV o il giornale, è meglio diffidare e non diffondere ulteriormente (e magari mandare due righe al vostro amico o al giornalista per avvisarlo che ha preso un granchio).
Al lupo, al lupo: allarmi nella stampa e nella posta
Regola 12: Non fidatevi dei messaggi di allarme diffusi da stampa generalista, amici e colleghi, e non diffondeteli, se non sono documentati.
Regola 12: Non fidatevi dei messaggi di allarme diffusi da stampa generalista, amici e colleghi, e non diffondeteli, se non sono documentati. |
La Rete e i giornali non specialistici sono pieni di falsi allarmi riguardanti virus inesistenti o la cui azione è descritta con tragica incompetenza. Gli utenti ingenui diffondono questi allarmi ad amici e colleghi credendo di aiutarli. In realtà avvisi di questo genere non servono a nulla, se non a generare insicurezza e traffico inutile di messaggi.
. Fidatevi soltanto delle informazioni pubblicate dai siti antivirus o dagli addetti ai lavori.
. Diffidate degli avvisi pubblicati dai giornalisti non specializzati.
. Nel dubbio, non inoltrate nulla. Non cadete nella diffusa trappola del "non so se è vero, ma nel dubbio lo inoltro". Il rischio di fare disinformazione è altissimo.
Se ricevete un allarme che vi lascia perplessi, controllate i siti antivirus e antibufala prima di decidere che fare: molto spesso è sufficiente immettere le parole-chiave dell'appello in Google. Se scoprite che qualcuno vi ha mandato un avviso fasullo, scrivetegli informandolo del suo errore e indicando la fonte della smentita, in modo da stroncare la diffusione del falso allarme.
Il modo migliore per distinguere un vero allarme di sicurezza da uno falso è vedere se include un rimando a un sito di un produttore di antivirus. Se il rimando è autentico e descrive quanto indicato nell'allarme, allora l'allarme è reale. Altrimenti, anche se ve lo manda il vostro migliore amico o lo dice la TV o il giornale, è meglio diffidare e non diffondere ulteriormente (e magari mandare due righe al vostro amico o al giornalista per avvisarlo che ha preso un granchio).