Il movimento secondo Laban
Il movimento, nell’approccio di Laban, veniva visto come uno strumento che l’uomo utilizzava per soddisfare un bisogno, nel senso che per raggiungere un oggetto tangibile o intangibile, l’uomo doveva muoversi in diversi modi.Il movimento, nell’approccio di Laban, veniva visto come uno strumento che l’uomo utilizzava per soddisfare un bisogno, nel senso che per raggiungere un oggetto tangibile o intangibile, l’uomo doveva muoversi in diversi modi. Inoltre il movimento rivelava cose diverse, in quanto era il risultato della tensione verso un oggetto a cui attribuire valore, oppure di uno stato mentale. Quando poi si parlava di tensione, ci si rifaceva ad un dialogo tra due poli di una stessa individualità che palesava tensioni interiori. E soprattutto nella danza, l’impulso interiore al movimento creava i propri moduli di stile e di ricerca, che venivano espressi in forma visibile attraverso la musica, la quale traduceva il contenuto emozionale in onde sonore. Gli impulsi interiori da cui il movimento aveva origine venivano chiamati, da Laban, “sforzi”, e le componenti che determinavano le diverse qualità di sforzo risultavano da una disposizione interiore verso i fattori del movimento: peso, spazio, tempo e flusso. Accanto ad uno sforzo umano, Laban considerava uno sforzo “umanitario”, che può essere descritto come lo sforzo capace di opporsi all’influenza di capacità ereditate o acquisite. Una sorta di restituzione che veniva attivata attraverso il movimento e la danza. Inoltre lo sforzo umanitario veniva visto come la possibilità di educazione del movimento, che è importante non solo per il danzatore, ma anche per lo sviluppo individuale di ciascun uomo. Il movimento, che ha trovato la sua espressione nella danza, ha permesso all’uomo di stabilire nelle sue azioni di sforzo un ordine, da cui sono scaturite le varie forme dell’ordine economico e politico nella società umana. Anche nell’educazione dei bambini e nell’iniziazione degli adolescenti, l’uomo ha cercato di trasmettere dei modelli etici e morali attraverso lo sviluppo di un pensiero dello sforzo nella danza.