Ruth St. Denis
Educata sui principi estetici di Delsarte, pioniera della danza libera americana, Ruth St Denis (1879/1968) cresce in una delle tante comunità utopiche sorte alla fine dell’Ottocento, nella quale si pratica
Educata sui principi estetici di Delsarte, pioniera della danza libera americana, Ruth St Denis (1879/1968) cresce in una delle tante comunità utopiche sorte alla fine dell’Ottocento, nella quale si pratica un’educazione del corpo e della mente finalizzata alla formazione morale della persona senza distinzione fra i sessi. Castità, esercizio fisico, liberazione della donna, modernizzazione dell’abbigliamento femminile, pratica della ginnastica armonica (tecnica delsartiana di armonizzazione del corpo), creano quella base sulla quale vanno ad innestarsi visioni di performances della Stebbins che con i suoi quadri viventi spesso di sapore esotico suggeriranno a Ruth una concezione del movimento che possiamo realmente definire moderna: il corpo è un’unità costituita da “elementi organici” e “vissuto spirituale”, mentre il movimento viene realizzato in un continuum senza fratture, “tecnicamente basato su flessioni graduali, fluidi spostamenti di peso, azioni fisiche a spirale, in un ancoraggio evidente e ben saldo al terreno.”
Scrive: “Stiamo rivolgendo lo sguardo verso l’interno, impariamo a cercare le sorgenti divine della danza, affinché possa rifiorire in nuove e più gloriose forme di bellezza e dignità. Noi danzatori oggi lottiamo, ci sacrifichiamo e lavoriamo affinché in un meraviglioso momento del futuro sia possibile vivere! Di fatto stiamo vivendo adesso. Oltre il velo del nostro quotidiano c’è l’Eterno Presente che cerca di rivelarsi – per gettare luce sulla confusione di questa grave ora. Ma il potere che la danza ha di liberare l’anima è ancora sepolto sotto al peso del mondo costrittivo e artificiale che ci siamo creati – in cui non c’è tempo per conoscere né spazio per muoversi.”
L’incontro con la cultura d’Oriente spinge la St Denis verso un’elaborazione del movimento: il suo immaginario, formato dall’incontro di un ideale mistico di bellezza con la sensualità esotica di un corpo sinuoso e provocante, sfocia in movimenti semplici, flessuosi e leggeri alternati ad altri vorticosi e roteanti che creano forme complesse spiraliformi all’interno di una scena ricca, estremamente elaborata. Tale danza viene vissuta come un rituale, nel quale “castità ed impudicizia” s’incontrano e si fondono in un movimento armonico.