IL FEUDALESIMO
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

IL FEUDALESIMO

 IL FEUDALESIMO Il feudalesimo è un insieme di istituti giuridico-economici che ha qualificato un intero periodo della storia medievale

 IL FEUDALESIMO

Il feudalesimo è un insieme di istituti giuridico-economici che ha qualificato un intero periodo della storia medievale europea (età feudale), dando vita a un sistema di rapporti e di strutture politiche (sistema feudale) entro il quale la distinzione tra aspetti pubblici e privati nella vita sociale tende a essere quasi annullata o, almeno, fortemente sfumata.
Se il rapporto feudale caratterizza un periodo della storia europea, qualificandola come età feudale, il vincolo feudale vero e proprio si presenta in Europa anzitutto nell'ambito del Regno Franco, trovando in un istituto del mondo germanico l'elemento di dipendenza personale che più lo ha caratterizzato, e cioè il legame che univa il capo militare col suo seguito. Legame fondato sulla fedeltà dei liberi soldati semplici. Accanto a tale vincolo di fedeltà "personale" e, rispettivamente, di protezione (detto vassallaggio), esiste, quale premessa al rapporto feudale, anche un vincolo "reale", che consiste nella concessione di una terra o di altro bene in usufrutto, in cambio di determinati servizi o prestazioni.
Di derivazione tardo-romana e tipico di un'economia fondata sul latifondo, in un quadro politico e sociale di crisi dell'Impero, tale rapporto trovò una vasta utilizzazione, oltre che in campo ecclesiastico, anche nell'ambito della corte franca e nei rapporti economici e sociali.
Quando, a partire dalla metà del sec. VIII, i re franchi della dinastia carolingia dovettero armare a loro volta un esercito a cavallo - per far fronte alla minaccia arabo-islamica incombente dalla Spagna attraverso i Pirenei, e per contrastare le incursioni della cavalleria dei Mori- finanziarono dei cavalieri, concedendo loro in beneficio terre prelevate dal fisco o dai grandi patrimoni ecclesiastici. Nacque così, in ambito militare, l'incontro dei due rapporti, quello "personale" o vassallatico, legato da giuramento, e quello "reale", affinché il cavaliere, coi proventi che traeva dalle sue terre, potesse armarsi e crearsi un seguito.
A questa fase militare del feudo, seguì il periodo del feudalesimo che si può chiamare "politico", nel senso che il rapporto feudale (vassallaggio-beneficio) penetrò nelle strutture politico-amministrative del Regno Franco, che dall'anno 800 (dopo l'incoronazione di Carlo Magno da parte del papa) era divenuto Sacro Impero.
L'Impero, che tende a identificarsi con l'Europa, era amministrato localmente da funzionari, militari e civili allo stesso tempo: conti e marchesi, che inizialmente mantennero un rapporto gerarchico e burocratico con il Palazzo Imperiale (e per il Regno Italico, ex-longobardo, con il Palazzo regio di Pavia).
Questa organizzazione amministrativa (nella quale i missi dominici funzionavano da collegamento tra centro e periferia, ispezionando continuamente il territorio dell'Impero), però, non resse a lungo e ben presto, già con Carlo Magno, subì un'inflessione di tipo, appunto, feudale.
Il rapporto gerarchico si andò cioè rapidamente trasformando in rapporto vassallatico, sicché conti e marchesi ribadirono il loro rapporto verso l'Imperatore con giuramento di fedeltà, riconoscendosi suoi vassalli, e ottenendo in cambio la contea o la marca, e cioè raccogliendo i frutti derivati dall'esercizio della giustizia e dall'esazione dei tributi nell'ambito del loro territorio, senza obbligo di versarli nell'amministrazione centrale. Questa esenzione, insieme al diritto di essere giudicati da una corte di "pari", venne chiamata con il termine latino: immunitas, e cioè esenzione da obblighi o tributi. Ecco perché per la fase "politica" si afferma, e il feudalesimo si compone di tre elementi: vassallaggio, beneficio e immunità.
Il processo di feudalizzazione della società europea medievale, iniziato agli apici, si estese gradualmente verso il basso, con la creazione di cariche e di funzioni minori, sicché i vassalli maggiori (conti e marchesi) sottoposero, con vincolo analogo e rispettivo beneficio, i valvassori e, sotto di essi, i valvassini.
Accanto poi a conti e marchesi e agli altri feudatari laici, già nel periodo carolingio, anche vescovi e abati entrarono a far parte in qualche modo del ceto.
La cerimonia mediante la quale si veniva a creare il vincolo di vassallaggio consisteva nella pronuncia della formula di giuramento con cui il vassallo si diceva homo del suo signore e prometteva di essergli fedele; ciò dicendo il vassallo metteva le proprie mani congiunte in quelle del signore. Seguiva da parte del re, per i feudatari maggiori, la consegna dello stendardo (per i vescovi e abati di un bastone o di uno scettro).

 

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