L'UNITA' D'ITALIA E LA SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA (1859-1861)
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

L'UNITA' D'ITALIA E LA SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA (1859-1861)

L'UNITA' D'ITALIA E LA SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA (1859-1861) Il decennio successivo alla prima guerra d'indipendenza, vide sul piano

L'UNITA' D'ITALIA E
LA SECONDA GUERRA D'INDIPENDENZA (1859-1861)

Il decennio successivo alla prima guerra d'indipendenza, vide sul piano politico l'affermazione di due personaggi, che sono stati i principali fautori dell'unità italiana: Vittorio Emanuele II e Camillo Benso conte di Cavour.
Cavour fu eletto deputato nel 1849, e tre anni dopo, in seguito alle dimissioni del ministro d'Azeglio, divenne presidente dei ministri.
Nella politica interna Cavour promosse una serie di riforme per rendere il Piemonte lo Stato più moderno e più ricco d'Italia, uno Stato cioè, che fosse in grado di guidare il Risorgimento nazionale.
In politica estera cercò di far ottenere al Piemonte l'alleanza di una grande potenza, cosicché non si verificasse nuovamente il fallimento della prima guerra d'indipendenza.
La seconda guerra d'indipendenza scoppiò quando, il 29 aprile del 1859, gli Austriaci passarono il Ticino, puntando verso Torino. Questi vennero poi fermati sulle rive della Sesia, dove i Piemontesi avevano allargato le risaie, mentre l'esercito piemontese, congiuntosi con quello Francese di Napoleone III, giungeva alla riviera ligure.


L'esercito franco-piemontese, sotto il comando di Napoleone III, adottò una tattica vincente: fingendo di ammassare le truppe sulle rive del Po, come aveva fatto Napoleone I nel 1706, egli faceva passare il Ticino al grosso delle milizie, che puntavano velocemente su Milano. Intanto, Vittorio Emanuele, per dissimulare il movimento, si scontrava con gli Austriaci a Palestro.
Quando il generale austriaco Giulay, accortosi della manovra, tentò di fermare l'avanzata francese, venne sbaragliato a Magenta dal generale francese Mac Mahon. Tre giorni dopo Vittorio Emanuele II e Napoleone III entravano trionfanti a Milano, e gli Austriaci liberavano la Lombardia.
Nei mesi successivi, la scarsa popolarità della guerra in Francia ed il pericolo di un intervento prussiano, aggiunti alle preoccupazioni di Napoleone III che l'Italia si avviasse verso l'unità, spingendosi così oltre i patti convenuti, indussero l'imperatore francese a porre termine alla guerra con il Convegno di Villafranca (11 luglio 1859). Napoleone III e l'imperatore austriaco Francesco Giuseppe stipularono l'armistizio. Cavour si dimise.

 

Chiudi

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati, nel corso del loro normale utilizzo, si avvalgono di cookie utili a migliorare l'esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni relative all'utilizzo del sito stesso. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo la pagina, cliccando su qualsiasi elemento o proseguendo la navigazione, acconsenti al loro utilizzo in conformità  alla nostra Cookie Policy.
Informativa Cookie Policy
Accetto i cookies