La famiglia neolitica - La vita quotidiana nella preistoria
La famiglia neolitica Non abbiamo molte testimonianze sulle società umane del paleolitico, in quanto non ci sono molti documenti disponibili al riguardo.
Non abbiamo molte testimonianze sulle società umane del paleolitico, in quanto non ci sono molti documenti disponibili al riguardo.
Il villaggio neolitico era il fulcro della comunità, intorno al quale si trovavano le terre coltivate, che appartenevano a tutti gli abitanti. La famiglia, così intesa, possedeva soltanto la casa e qualche arnese, per lavorare la terra o per cacciare. Nella maggior parte dei casi, questi beni erano trasmessi da parte degli zii materni. Con la diffusione dell'allevamento, la società e la famiglia neolitica subisce un'ulteriore cambiamento.
I frutti della terra, lavorata in comune, erano distribuiti tra le varie famiglie (o clan), che formavano il villaggio.
Per "famiglia", bisogna intendere un gruppo di persone abbastanza ampio, comprendente non solo la coppia ed, eventualmente, i figli, ma anche le generazioni più anziane o persone legate al gruppo da diversi gradi di parentela, come i cugini e gli zii.
L'allevamento era infatti un'attività strettamente legata alla caccia, poiché gli uomini, abbandonando progressivamente la caccia come mezzo di sostentamento principale, si occuparono comunque degli animali, soprattutto di quelli molto grandi. L'allevamento, dunque, divenne l'attività sostitutiva della caccia, e venne gestita, quasi interamente dagli uomini del gruppo.
A differenza delle terre coltivate, il bestiame apparteneva ad una famiglia specifica.
L'impiego degli animali nei campi veniva gestito sempre dai maschi del gruppo, che, col tempo, divennero anche i maggiori curatori dei campi.
Alle donne venne affidato esclusivamente il compito di badare alla prole e alla casa. La maggiore disponibilità di cibo, un riparo dalle intemperie e la sedentarietà resero possibile un innalzamento del tasso di fecondità umana. Quindi le donne poterono mettere al mondo più figli, in grado di sopravvivere alla nascita e ai primi anni di vita in numero superiore (anche se la mortalità infantile continuava ad essere alta), rispetto all'era paleolitica.
Le donne, insomma, ebbero più figli da allevare. Il lavoro nei campi, non potè più essere portato avanti con costanza solo dalle donne.
Le donne rimasero a casa per filare, per preparare da mangiare, per tessere e cucire gli abiti. L'estromissione dalle attività produttive generò anche l'estromissione dalla gestione della comunità, e più in là dalla gestione del potere pubblico.