VINCENZO GIOBERTI
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

VINCENZO GIOBERTI

VINCENZO GIOBERTI (Torino 1801 - Parigi 1852) Filosofo e uomo politico italiano.


(Torino 1801 - Parigi 1852)

Filosofo e uomo politico italiano. Dottore in teologia (1823), ordinato sacerdote nel 1825, divenne cappellano di corte, ma, individuato come seguace delle idee liberali e repubblicane, fu arrestato il 31 maggio 1833 dal governo piemontese perché sospetto di appartenere alla 'Giovine Italia', e poi esiliato.
Dopo un soggiorno di circa un anno a Parigi, nel 1846, ormai famoso anche per il successo del suo libro il Primato morale e civile degli Italiani (1843), in cui teorizzava sul neoguelfismo, cioè una soluzione federativa, moderata e guelfa del problema italiano, Gioberti attese il suo ritorno trionfale a Torino, avvenuto nell'aprile del 1848.
Eletto al primo parlamento subalpino, divenne presidente della camera e quindi ministro della pubblica istruzione (4-18 agosto 1848).
Dopo le dimissioni rassegnate dal ministero Casati in conseguenza della sconfitta dell'esercito piemontese e dell'armistizio Salasco, il Gioberti passò all'opposizione, contro il ministero Alfieri di Sostegno. Caduto Alfieri, Gioberti divenne primo ministro (dicembre 1848) appoggiato dal partito democratico.
Comunque la sua fase di governo fu assai breve e cessò il 20 febbraio 1849.
La novità apportata nella politica da Gioberti sta nell'avere individuato nell'immobilità attribuita alla tradizione italiana un privilegio e di aver visto nel cattolicesimo, la sintesi di tutti i valori della civiltà. Questo è il senso del Primato morale e civile degli Italiani, che dette origine al movimento neoguelfo, che proponeva come obiettivo politico una federazione degli Stati italiani sotto la presidenza onoraria del pontefice.

 

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