10 Ottobre 2009
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RADETZKY
RADETZKY (Trebnice, Boemia, 1766 - Milano 1858) (Johann Joseph Franz Karl, conte di Radetz), feldmaresciallo austriaco.
(Trebnice, Boemia, 1766 - Milano 1858)
(Johann Joseph Franz Karl, conte di Radetz), feldmaresciallo austriaco. Nato da una famiglia di antica nobiltà boema, economicamente decaduta, nel 1784 entrò come cadetto nell'esercito imperiale austriaco, dove condusse una brillante e rapida carriera. Dopo essersi distinto nella campagna contro i Turchi del 1788-1789, negli anni successivi prese parte alle campagne contro la Francia rivoluzionaria e napoleonica, operando nelle battaglie sul suolo italiano. Caduto Napoleone, Radetzky, che dal novembre 1814 aveva anche preso parte ai lavori del congresso di Vienna come esperto militare, fu destinato a comandi territoriali, e una volta nominato come sostituto del generale J. M. von Frimont, comandante delle truppe imperiali nel Regno lombardo-veneto, prevedendo la possibilità di una guerra con il Piemonte, procedette al rafforzamento delle posizioni del Quadrilatero. La sua personalità gli permise inoltre di esercitare una profonda influenza anche sul piano politico, dove si mostrò ostile al movimento nazionale italiano, sostenendo la necessità di una politica repressiva, approvata dagli ufficiali del suo stato maggiore e dalle autorità di polizia di Milano e Venezia. L'insurrezione delle Cinque giornate nel marzo costrinse Radetzky a ordinare il 22 marzo l'evacuazione di Milano e ad effettuare una difficile ritirata attraverso la Lombardia. Il successo della manovra e l'arrivo di grossi rinforzi dall'Austria crearono le premesse per il successivo ritorno offensivo delle truppe imperiali, culminato nella battaglia di Custoza (25 luglio 1848). Il Radetzky diede pochi mesi dopo una nuova prova delle sue elevate capacità militari: ripresa la guerra nel marzo 1849, egli riuscì infatti a battere nuovamente le truppe sarde a Novara (23 marzo), imponendo l'armistizio, sulla base degli accordi presi nel colloquio con Vittorio Emanuele II avvenuto, in cui Radetzky dimostrò una certa moderazione. Nominato governatore generale del Lombardo-Veneto e comandante della 2ª armata, il vecchio feldmaresciallo esercitò fino al 1857 uno stretto controllo politico-militare su circa un terzo del territorio italiano, sottoponendo in particolare il Lombardo-Veneto a un pesante regime militare. Collocato a riposo nel febbraio 1857, rimase a Milano scegliendo come sua dimora la Villa Reale ai giardini pubblici, dove si spense il 5 gennaio 1858. Mentre in Austria Radetzky fu ed è considerato un eroe nazionale e uno dei massimi condottieri di ogni tempo, in Italia la stampa risorgimentale lo presentò chiaramente sempre sotto una luce negativa. |